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L’esperienza del Ferrara Sharing Festival in tre parole chiave

Dal 20 al 22 maggio 2016 si è svolto nella città estense il primo evento diffuso sull’economia collaborativa, che ha riscosso un grande interesse con il susseguirsi di più di cento speaker e oltre cinquanta appuntamenti. Tra questi, il workshop esperienziale “Che mercato saremo” con la sperimentazione di tecnologie “Internet of Human Things” e “Human Bio Feed Back”. I relatori, Fabrizio Bellavista, Alessandro Donadio e Paolo Mamo e il moderatore Nicola Zanardi, esprimono tre keys sul significato del Ferrara Sharing Festival, un autentico “festival collaborativo” reale e virtuale

Il primo festival in Italia sul tema della Condivisione e della Sharing Economy è stato il Ferrara Sharing Festival; l’evento diffuso sull’economia collaborativa si è sviluppato nella città emiliana dal 20 al 22 maggio 2016 su livelli diversi (Plenarie, Workshop, Università e Intrattenimento), con un calendario ricco di incontri, eventi ed esperienze e uno Speaker's Corner aperto dal quale presentare progetti e idee nell'ambito della Sharing Economy.

All’interno del Festival, venerdì 20 maggio alle 19.15, si è svolto il workshop “Che mercato saremo. Linking people, money, emotions, places and things” sulla Sharing Economy e le economie collaborative, le aziende connesse con il ‘sociale’ e Internet of Things. Sono intervenuti all’evento - laboratorio promosso da Ferrara Fiere un panel di relatori composto da Fabrizio Bellavista, Partner Emotional Marketing Institute; Alessandro Donadio, founder #socialorg e Paolo Mamo, Amministratore delegato Altavia (DistrEAT), moderati da Nicola Zanardi, Amministratore delegato di Ferrara Fiere; l’incontro non ha prodotto risposte ma contribuito con alcune proposte. Bellavista, con “Sharing Economy e la Logica dell’acqua”, ha  fatto un excursus storico sociale su come la rete ha liberato l’economia emergente soffermandosi sul “potenziale di sharetudine” che una persona o un’organizzazione ha; dichiara: “le tre parole chiave che mi porto a casa da questa esperienza sono completamento del processo avviato nel 1993, ritorno all’antico, niente utopie”. Di “La Sharing Economy e le Social Organizations”, con una riflessione specifica sulla ‘sharingness’ intesa come competenza necessaria alle organizzazioni per importare quel potenziale di generazione di valore, ha parlato Donadio, per cui le sue tre parole chiave sono “cambiamento possibile, emersione delle risorse sociali presenti nel sistema, entusiasmo”. Mamo ha invece raccontato il proprio esperimento di ‘impresa aperta’ in “DestrEAT: l’azienda e le nuove cittadinanze” e “new Renaissance, human network e coopetition” rappresentano per lui le tre parole chiave ‘vissute’ durante il Festival. Zanardi, infine, che all’inizio dell’incontro ha tracciato un lucido quadro toccando anche legittimi punti interrogativi sulla nuova economia emergente, dichiara che “le tre parole chiave dal Ferrara Sharing Festival sono curiosità, dubbio e creatività”.

Il workshop esperienziale si è concluso con una reale sperimentazione sul campo; è stata infatti data dimostrazione delle tecnologie “Internet of Human Things” in collaborazione con Lab#ID dell'Università Carlo Cattaneo e dei sensori “Human Bio Feed Back”; gli speech sono stati inoltre proiettati su un doppio schermo simultaneo per affrontare le due realtà che caratterizzano ogni antefatto innovativo, il piano logico e quello intuitivo-emozionale. L’incontro si è concluso con un ‘Cocktail Valley’, un brindisi collettivo alle nuove economie ed in particolare al nuovo incubatore “Play Valley” che da lì a poche ore sarebbe stato inaugurato sotto la direzione di Gabriele Manservisi.

Una prima edizione per specialisti che si prepara ai grandi numeri delle prossime edizioni

Questo autentico “evento collaborativo”, di cui Davide Pellegrini, Presidente dell’Associazione Italiana Sharing Economy, ha ricoperto il ruolo di direttore artistico, ha lasciato un sentiment decisamente positivo da parte del pubblico, addetti ai lavori e non, che hanno seguito con grande interesse i workshop sempre gremiti.

“Non è la ricchezza che manca nel mondo ma la condivisione” è il messaggio da ricordare tra gli innumerevoli lasciati sullo Sharing Wall, mentre più di 1.500 sono stati gli aspiranti artisti che, grazie all’iniziativa Sharing Art, hanno lasciato un loro segno indelebile diventando co-autori di un’opera d’arte davvero condivisa. Sui social network e in particolar modo su Twitter l’Hashtag #Fsf2016 è entrato per 2 giorni tra le tendenze italiane, con più di 1.500 Tweet e oltre 4 milioni di Impression, mentre su Facebook sono state 20.000 le persone raggiunte dai post nei soli tre giorni dell’evento.

http://www.sharingfestival.it/

Comunicato di Avatar di redofficeredoffice | Pubblicato Giovedì, 26-Mag-2016 | Categoria: Eventi
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