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Crescere giocando: gli stadi del gioco nella crescita approfondimenti

Il gioco va di pari passo con la tecnologia: anche se i giochi più tradizionali rimangono sempre tra i preferiti di grandi e piccoli, ogni epoca ha i suoi protagonisti anche nel divertimento, e ogni età ha i suoi giochi.

L’importanza del gioco rimane sempre immutata, cambiando però la forma: i giochi vanno evolvendosi, diventando sempre più tecnologici e includendo i giochi flash al computer e il gioco solitario, che se dosato con consapevolezza può aiutare i bambini nello sviluppo delle loro capacità logiche.

I giochi bambini online possono rappresentare un piccolo aiuto per i genitori: gratis e sempre a disposizione, possono impegnare i bimbi per qualche minuto con un’attività che, se controllata, può rivelarsi anche educativa. Giochi semplici e tradizionali come i giochi super mario, ad esempio, aiutano a coordinare vista e movimenti, sviluppando i riflessi e le capacità di legare reazioni alle cause corrispondenti.

Poi ci sono i giochi stagionali, come i giochi di Natale, i cui protagonisti sono gli idoli di tutti i bambini, da Babbo Natale alle renne e gli elfi, oppure i giochi di tutto l’anno, come i classici e sempre amati giochi di sport, pensati per  gli amanti del movimento che non si vogliono fermare nemmeno a casa. Insomma, quello dei giochi online è un universo nel quale si possono trovare giochi per bambini, anche se in effetti possono giocarci i bambini di tutte le età: grandi o piccoli, tutti giochiamo.

In generale, il gioco è un’attività che prende forme diverse a seconda delle varie età, assecondando i diversi stadi che si attraversano: si comincia con il gioco solitario, che nei primi mesi di vita aiuta il bambino a prendere coscienza del proprio corpo. Verso i due anni i bimbi iniziano ad interagire tra di loro, ma le azioni sono più un aiuto reciproco che una vera e propria interazione, quindi il gioco dei bambini più piccoli rimane ancora essenzialmente solitario.

Verso i 4-5 anni, in coincidenza con l’inizio dell’età scolare, i bambini scoprono il gioco sociale: solo allora iniziano veramente ad interagire con gli altri bambini – anche se può capitare anche prima dell’età scolare, soprattutto se ci sono fratellini o sorelline in casa.

A quel punto, arrivati alla fase del gioco sociale, si iniziano ad instaurare rapporti con gli altri bambini, a inventare nuovi giochi che si fanno per il puro piacere di farli: lo scopo del gioco infatti è proprio il piacere. Si pensi, ad esempio, alle bambine che fingono di fare le faccende di casa: se dovessero farle davvero, e quindi raggiungere un obiettivo, sicuramente non accetterebbero con lo stesso entusiasmo. Il fatto di fare le faccende per finta, e quindi senza dover raggiungere uno scopo reale, rende il gioco divertente e piacevole.

Una volta entrati in possesso delle capacità di interazione con gli altri necessarie per essere parte della società, il gioco non lascia il suo ruolo: rimane fondamentale nella vita di tutti noi, bambini e adulti, e rimane a rappresentare quei piccoli momenti liberi da qualsiasi responsabilità e senza nessuno obiettivo reale se non il divertimento.

 

A cura di Lia Contesso

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Comunicato di Avatar di LiaLia | Pubblicato Martedì, 16-Nov-2010 | Categoria: Gioco-Online
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