Login »Nick: Pass:
Twitter
Facebook

"La Palestra dell’Attore": la Scuola di Teatro al centro di Roma descritta dal suo direttore, Claudio Spadola approfondimenti

Prima di entrare in scena o in una classe di recitazione, o in genere per prepararsi al lavoro creativo bisogna porsi la domanda: Per che cosa mi sto preparando?  Prima di rispondere: Creare, proviamo a rispondere: Conoscere chi sono veramente. Si conosce veramente solo attraverso l’esperienza. Ma non si ha un’esperienza. Le esperienze non si accumulano. Ci si trasforma attraverso le esperienze, completamente.

Il mondo mi ricrea continuamente. Se cambio un dettaglio cambierò tutto. Ecologia (cosiddetto butterfly effect). Bisogna ascoltare le possibilità ancora non dette, sorprendersi nello scoprirle, lasciarsi agire, ricevere senza fare. E per questo è necessario svuotarsi prima. Ma con la paura del vuoto che impazientemente ci fa fare qualcosa sempre e a tutti i costi non si riceve e scopre niente, non se ne ha nemmeno il tempo e lo spazio, dato che siamo già pieni.

Quando si ha fiducia solo nelle cose di cui si ha controllo, non è vivere ma sopravvivere. La parola controllo è più appropriata di conoscenza, perché le cose di cui ci fidiamo sono le cose che crediamo di conoscere ma di cui in realtà non possiamo avere una reale conoscenza ma solo una catalogazione stagna nel lobo sinistro del cervello, cioè sono le limitate cose certe di noi che possediamo e usiamo e abusiamo come strumenti di cui siamo abituati a prevedere la meccanica (quella gag o quella smorfia che quando dico quella battuta in quel modo fa scattare nel pubblico quella risata a tutte le repliche, quella maniera di poggiarci sempre alle sedie quando parliamo in scena, quella maniera di emettere il suono, di ballare, di parlare, guardare, stringere la mano, abbracciare, accarezzare, baciare etc., manierismi) cose a cui, per quell’abuso, abbiamo tolto ogni possibilità di sorprenderci, abbiamo tolto il bios.
Purtroppo nel caso degli attori la perdita di bios non è tanto una scelta quanto una perdita dovuta alla paura spesso inconsapevole di lasciare le proprie abitudini, i risultati appresi da un’insegnante e su cui continuiamo a vivere artisticamente di rendita, i clichè artistici, anch’essi spesso divenuti inconsapevoli finché non ci rendiamo conto che non attraiamo più lo spettatore o, come cose finte, mentali, false, morte, cominciamo ad annoiarci.

Purtroppo tra le cose di cui ci fidiamo perché ne abbiamo il controllo entrano a far parte anche quelle cose che fortunatamente ancora ci hanno sorpreso ma di cui purtroppo ci siamo subito voluti appropriare, come fiori, staccandole dal flusso, dal ramo della vita che scorre. Abbiamo paura di perdere quello che abbiamo trovato, di cui ci siamo momentaneamente riempiti e, compiacendocene, ci siamo fermati, siamo usciti dallo stato di vuoto, necessario per poter continuare a scorrere da un riempimento all’altro e per continuare ad essere decisi da quelle cose, e abbiamo deciso di averne una.

Così non abbiamo affatto conoscenza di quella cosa, anzi questa inevitabilmente ci sfugge quando e proprio perché la vogliamo prendere, come un pesce, come tutta la materia, le cui micro particelle, i quark, ci è dato di sapere solo dove si materializzano ma non quando, oppure di sapere quando ma non dove (per la descrizione del fenomeno si rimanda al Principio di indeterminazione di Heisenberg che conferma l’assoluta imprevedibilità del bios).
Ogni frammento è una cosa morta. Ogni compiacimento, ricordo, concetto, opinione, definizione non è un’esperienza, ma il blocco di quell’esperienza per catalogare un’infinitesimale parte di quell’esperienza con la mia mente. E questa appropriazione ci fa perdere il flusso dell’esperienza e la vera conoscenza. Si conosce solo attraverso l’esperienza concreta.

Bisogna essere pronti ad abbandonare le proprie idee (il mentale) per seguire il flusso, avendo il coraggio di fallire (come quando crediamo di vivere in scena una vera esperienza ma in realtà stiamo coreografando tutto mentalmente, oppure quando non si ha fiducia e non riusciamo ad essere mossi da nessuna esperienza). All’inizio un maestro aiuta.
Lo spirito che guida i vari corsi di recitazione a Roma e dei corsi di teatro di ricerca de La Palestra dell’Attore, vuole essere lo stesso che ha guidato i grandi maestri del teatro internazionale in tutte le epoche. Sono i grandi maestri riconosciuti dall’antropologia teatrale come da tutte le discipline che partono dal corpo per arrivare alla sapienza del corpo-mente dell’attore. In particolar modo i grandi maestri russi del 1900 che hanno rivoluzionato la pedagogia teatrale.

Due tra tutti: lo Stanislavskij del metodo azioni fisiche e il Mejerchol’d della biomeccanica teatrale. La pratica del training fisico di questi metodi così come mi è stata insegnata all’Accademia d’Arte Drammatica di Mosca è l’approccio che adotto in ogni corso annuale di teatro per principianti e non, mirando alla formazione di una seconda natura che porti l’attore a saper applicare in ogni circostanza i principi appresi dagli esercizi fisici o di improvvisazione. Lo stesso approccio è adottato in ogni laboratorio intensivo nei week end atto ad introdurre alla pratica basilare della biomeccanica teatrale o del metodo Stanislavskij. Lo scopo della nostra accademia, anche se differentemente dalle altre accademie teatrali non vincoliamo nessuno alla frequenza di uno o più anni e ogni allievo può cambiare in corsa le ore di frequentazione, è quello di formare non solo un attore versatile e bravo tecnicamente ma soprattutto creativo.

Claudio Spadola
Estratti dal saggio di C. SPADOLA, Biomeccanica Teatrale. L’inaspettato della vita nella meccanica della recitazione. Manuale per attori e non solo, Roma, 2015

Comunicato di Avatar di AlexRoss71AlexRoss71 | Pubblicato Lunedì, 21-Set-2015 | Categoria: Spettacoli
Portale automobilistico
Elenco e offerte Terme

Reazioni:

Voto medio

0 VOTI

Iscriviti per poter votare questo comunicato o pubblicarne uno a tua volta.
 

Iscriviti

Iscriviti
Iscrivendoti potrai inserire nuovi comunicati, votare i comunicati altrui e gestire i tuoi post ed il tuo profilo senza limitazioni.
Clicca qui o sull'immagine per aggiungerti
Versione Mobile