Kantango, con "ida y vuelta" si viaggia.
Un viaggio musicale internazionale, si parte da Napoli.
Prendete una valigia, che sia capiente e generosa. I Kantango vi invitano a un viaggio, con il pretesto di un tango; un viaggio di “Ida y Vuelta” – di “andata e ritorno”, per chi non masticasse lo spagnolo – così come recita il titolo del loro nuovo album; un viaggio da e verso il tango, da e verso i mille paesi del mondo dai quali provengono i tanti artisti che li hanno aiutati a confezionare questo nuovo progetto, un viaggio da e verso la sperimentazione (si legata al tango, ma anche slegata da esso).
Ed ecco che proprio i luoghi sono la mappa segreta di questo nuovo album; i luoghi e le persone che se li portano dentro e che hanno messo del proprio in questo progetto al fianco dei Kantango stessi: la Francia di Richard Galliano e il Perù di Susana Baca (che per la prima volta insieme rielaborano una preziosa versione di “Canzone ‘e sotto ‘o carcere”, del napoletanissimo Raffaele Viviani), la Capoverde di Lura che in “Canta um tango” tesse con la sua voce tele esotiche e preziosissime, la Tunisia di Marzouk Mejri che trasforma la pulsante “K4dark” in un suk coloratissimo, o ancora la statunitense Rupa che presta la sua voce suadente e meticcia alla splendida “Orphaline”.
Ma anche Amada, che in “Dejame” (già superhit in questi giorni nelle radio del nostro Paese) ci invita con una milonga, tanto semplice quanto superba, all’estate. A suggello di tutto, una grande orchestra d’archi che accompagna i Kantango in brani originali o nelle rivisitazioni di brani celebri come “La Chanson des Vieux Amants” di Jacques Brel. Scoperti e prodotti da Joe Barbieri, uno degli artisti più innovativi e magnetici della nuova scena italiana, i Kantango – ecco, vedete – vi invitano a partire. Prendete una valigia, che sia capiente e generosa. Il viaggio ha inizio...
Reazioni:
Voto medio
2.00
1 VOTO
Iscriviti
