Michelle Obama, icona di stile 
Molti americani sono sempre più convinti che il vero capo della Casa Bianca è lei, Michelle Obama. Una figura di donna decisa e risoluta che per 4 anni è rimasta fedele al suo ruolo di First Lady senza mancare mai di classe. Non c’è da stupirsi quindi che la maggior parte delle donne americane abbiano deciso di riconfermare Obama presidente anche per lei, per rieleggerla.
Si incontrarono 25 anni fa, e, da come appare, nulla è mai cambiato tra di loro. Ed è stato proprio l’amore coniugale ad essere al centro della campagna per le elezioni 2012: la foto pubblicata poco dopo la vittoria ne è la conferma. È stata la foto più condivisa in tutta la storia di Twitter, con oltre 500 mila condivisioni e continua a crescere con il passare dei giorni.
Sempre perfetta, è diventata un’icona di stile, sui giornali di Gossip impazzano le foto dei suoi abiti e dei suoi accessori. Anche i più modaioli la perdonano quando, più volte, ha deciso di riutilizzare lo stesso abito per occasioni diverse, anzi, è stata persino lodata per questa scelta. Da brava donna, moglie e madre americana, si rende conto perfettamente della situazione in cui si ritrova il paese, è dunque inutile sfoggiare sempre vestiti diversi, di stilisti famosi.
Il suo look anni 50, colorato e classico, ha conquistato le donne americane, ma non solo, molti stilisti oggi si stanno ispirando a lei per i nuovi design di moda da presentare in passerella. Guccio Gucci, per dirne uno, ha confermato il lancio di una borsa dedicata a lei. Si chiamerà Michelle Bag, modello di punta di tutta la stagione 2013. “Ho pensato per la First Lady Michelle Obama ad una clutch in nappa rossa, un colore acceso come quelli da lei amati con ricamato un giglio liberty, simbolo della maison nonché sinonimo di rifioritura e di ripresa. Il liberty infatti è stato una filosofia ed uno stile artistico che ha interessato le varie arti di fine ‘800, in un periodo di grande rivoluzione dell’artigianato e un momento di ripresa come quello che oggi chiedono gli Stati Uniti e, in generale, tutta l’economia mondiale”.
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