Login »Nick: Pass:
Twitter
Facebook

Jacques Séguéla scrive la prefazione di “Anche le marche sognano”. approfondimenti

“Preparatevi a leggere, o meglio a vivere, una storia d’amor simile a nessun’ altra. In una storia d’amore, c’é storia e c’é amore, e la prima non fa necessariamente pendant con la  seconda. Si tratta di una storia virtuale. Due star della pubblicità, lui icona di un detersivo, lei di un rinomato dado, si credono umani ed entrano nel tourbillon delle nostre vite. Si giurano amore eterno ma, passato il primo momento di euforia, la loro passione verrà soffocata dai taglia-fiamme della quotidianità e da un sentimento di vuoto ricorrente, e la noia finirà con annientare la loro frenesia di acquisti. Peccato.“Laura Minestroni e Rita Soccio vengono da un altro pianeta, quello dell’altrove e dell’altrimenti. Di una trepidante parodia dell’immaginario di marca fanno un’opera filosofica. Provate a immaginare una sceneggiatura scritta da Voltaire e Roberto Benigni insieme, messa in scena da Pirandello e Fellini: non è più un libro ma una sitcom psichedelica. C’é un tocco di Groucho Marx e di Woody Allen, una punta di Sempé e di Mark Twain,del Walt Disney e del Jim Carrey in questa Commedia dell’Arte del consumismo. Uno strano specchio nel quale si riflette la nostra società attuale e che ci fa riflettere la sua inanità …. Attraverso il loro delirio e il loro umorismo, le autrici ci ricordano che la vita degli uomini, cosi come quella delle marche, merita di essere vissuta a patto di saperle dare un senso. L’impero dei segni che abbiamo creato vacilla, ma le sue fortificazioni, ovvero le marche e i riferimenti sociologici e morali, resisteranno alla tempesta sociologica del dopo crisi.”

Nasce dall’incontro di una specialista dei consumi, ma anche scrittrice e una artista questa idea  e desiderio di rendere animato l’inanimato. Di gettare nella mischia della quotidianità  o in quella che chiamiamo “vita reale” molti personaggi-simbolo  del mondo dei consumi che fanno mostra di sè nelle etichette, nel packaging  e nei supermercati: Parliamo di Mastro Lindo, la donna Star che è chiamata Stella, il Gallo dell’omonimo riso, la mucca Milka, Calimero, l’omino Bialetti, Capitan Findus, Carmencita e Caballero – solo per citarne alcuni. Si racconta una storia anche amorosa che offre una via di fuga a queste vere e proprie incarnazioni del brand, una vita opposta a quella del mondo dei segni. Antropomorfi ma non umani, questi personaggi non hanno mai avuto una vita sociale: non sono mai entrati in relazione tra loro. E nemmeno con gli“altri”.E’ dunque un gioco quello di restituire a Mastro Lindo e a Stella del brodo Star un agire sociale e relazionale, dei comportamenti di vita quotidiana fortemente influenzati dalle “ideologie” del marketing e dalle sue tecniche.  Ma come dice Séguéla anche uno strano specchio in cui si riflette la nostra società attuale e la sua inanità.

Il linguaggio, la sceneggiatura, l’umorismo servono a mettere in campo una ricerca sul rapporto simbolico e lo scambio fra pubblicità e società  fra  mondi felici dei consumi che solo in apparenza sono superficiali. Quasi nessun italiano se interpellato ammetterebbe di essere influenzato  nelle sue scelte dalla pubblicità, eppure Stella e Mastro Lindo hanno con i consumatori un rapporto a cui la pubblicità  ha dato un senso.

Comunicato di Avatar di alessioalessio | Pubblicato Giovedì, 24-Set-2009 | Categoria: Arte-Cultura
Portale automobilistico
Elenco e offerte Terme

Reazioni:

Voto medio

2.00

1 VOTO

Iscriviti per poter votare questo comunicato o pubblicarne uno a tua volta.
 

Iscriviti

Iscriviti
Iscrivendoti potrai inserire nuovi comunicati, votare i comunicati altrui e gestire i tuoi post ed il tuo profilo senza limitazioni.
Clicca qui o sull'immagine per aggiungerti
Versione Mobile