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22/11/63, dal romanzo alla miniserie TV approfondimenti

Stephen King è uno degli autori contemporanei di più grande talento e successo. Per quanto non si possa dire eccelso e stupefacente come José Saramago o paragonare al conturbante e verace Irvine Welsh, questo noto autore americano produce costantemente, da ormai olte trent’anni, opere sempre in grado di coinvolgere il lettore tenendolo legato a sé pagina dopo pagina. Accompagnando con evidente passione il suo pubblico in una narrazione sempre fluida e avvolgente, ricca di dettagli e curatissimi personaggi, King racconta storie avvincenti e intriganti con uno stile sempre godibile e fruibile da chiunque. Snella ed elegante quanto sincera e carica di realtà, la scrittura di questo prolifico autore non stanca mai e invita il lettore a sfogliare le sue opere sempre con crescente interesse e con grande curiosità.

Tutte queste promesse sono state assolutamente mantenute anche con il romanzo 22/11/’63, scritto nel 2011 e riportato oggi in auge grazie ad una ben fatta miniserie tv uscita nel 2016 e prodotta, in parte, dallo stesso King. Il libro, un racconto di oltre 750 pagine, narra la vicenda di un giovane insegnante di lettere che, attraverso un passaggio spazio-temporale, condurrà una vita parallela a cavallo tra la fine degli anni ‘50 e i primissimi anni ‘60 con l’intento di scoprire e fermare l’assassino di John Fitzgerald Kennedy.

Tra i tanti imprevisti e le violente resistenze del Destino, impersonato da un ineluttabile Passato che non vuole essere cambiato e pronto a tutto per restare tale e quale a se stesso, il protagonista vivrà forti dilemmi etici e morali ma anche una peculiare e irrazionale storia d’amore con una giovane e attraente bibliotecaria: un personaggio particolarmente interessante in quanto capace di tradurre in sé la difficile ma potente evoluzione femminile dell’epoca, in un viaggio complesso verso l’autonomia, l’indipendenza e la parità di genere.

Oltre alla storia, magistralmente intrecciata e scandita, la marcia in più di quest’opera di Stephen King, è proprio la contestualizzazione onesta e a tratti cruda di un’epoca generalmente mitizzata ma piena di contraddizioni e arretratezze che l’autore, svelando grande sensibilità e capacità critica, sottolinea in modo spontaneo ed efficace. Immerso nel tipico clima del sogno americano, il lettore vedrà svelate tutte le brutture di un’epoca molto più cupa di quel che appare, come il razzismo dell’apartheid, la subalternità femminile, il senso bigotto dell’apparenza e la dilagante violenza domestica tipica di una working class oppressa ed esasperata da una vita ai margini del progresso economico.

Comunicato di Avatar di DanyDany | Pubblicato Giovedì, 20-Apr-2017 | Categoria: Arte-Cultura
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