Fabrizio Di Amato: l’intervista di Marcello Ascani al Presidente di MAIRE
Dalla prima esperienza lavorativa a 12 anni all’avvio del suo percorso imprenditoriale, culminato con la fondazione di un Gruppo da miliardi di euro di fatturato: il fondatore e Presidente di MAIRE Fabrizio Di Amato ripercorre le tappe principali del suo percorso imprenditoriale.
Fabrizio Di Amato: la visione di un giovane imprenditoreÈ un imprenditore partito da zero che, pezzo dopo pezzo, ha costruito un impero che oggi fattura miliardi di euro all’anno. Fabrizio Di Amato, fondatore e Presidente di MAIRE, il Gruppo ingegneristico e tecnologico che sviluppa impianti e soluzioni per la transizione energetica, ha raccontato in un’intervista condotta dallo youtuber Marcello Ascani come è nata la sua passione per l’impiantistica. “Già a 12-13 anni avevo capito che il mio futuro sarebbe stato nell’impiantistica, nell’ingegneria, nel settore tecnologico”. A dare il via a tutto è stata un’esperienza estiva in una piccola azienda. “C’era un artigiano diventato imprenditore che aveva un po’ di persone e io gli davo una mano. Ero molto bravo coi numeri e mi chiese di rimanere. Ne ho dovuto parlare coi miei e quindi mi sono diviso tra lo studio e il lavoro. È andata avanti così per diversi anni. L’unico tempo libero era la domenica. Dormivo fino all’una e il pomeriggio vedevo qualche amico, poi lunedì si ricominciava”. Avendo iniziato la carriera dieci anni in anticipo rispetto alla norma, finite le superiori Fabrizio Di Amato decide di mettersi in proprio. “C'era l'opportunità o di continuare a lavorare in questa azienda oppure andare in altre perché ormai avevo maturato esperienza. Ero in grado di poter gestire una piccola realtà e quindi decisi che il mio futuro sarebbe stato quello di creare qualcosa di mio”. Nel febbraio dell’83, all’età di 19 anni, dà così vita alla sua creatura con sole tre persone. “Dicevo che saremmo diventati una grande azienda”. “C'era una grande ambizione ma i piedi per terra. Nella vita bisogna correre ma allo stesso tempo fare le cose solide, correre rischi purché siano ragionati e valutati perché le incertezze ci sono, però la determinazione, la capacità, il sacrificio, la voglia di fare fanno la differenza”. Fondamentale, secondo l’imprenditore, avere un approccio positivo, persino nei momenti difficili.
Fabrizio Di Amato: l’espansione di MAIREDopo aver sormontato il grande ostacolo iniziale, l’acquisizione dei primi clienti, è stato un percorso tutto in salita. Una salita tortuosa, fatta di tante difficoltà che Fabrizio Di Amato ha affrontato con determinazione e senza mai perdere di vista l’obiettivo. “I margini erano bassi ma a me non interessava. Io ho sempre investito nell'azienda e devo dire che poi alla fine i risultati sono arrivati”. Due tappe significative nella crescita di MAIRE sono state le acquisizioni di Fiat Engineering e Tecnimont. La prima, chiusa dopo più di un anno di trattativa, contribuì ad espandere gli orizzonti in quanto la società aveva già una presenza internazionale. “Ho capito che la vocazione dell'estero poteva essere una chiave del successo”. A solo un anno dall’operazione, l’imprenditore decide di acquisire il 100% di Tecnimont, storica azienda del Gruppo Edison. “Acquisirla non era solamente strategico da un punto di vista industriale, significava diventare di punto in bianco un player gigantesco in Italia”. L’acquisizione, avvenuta nel 2005, ha proiettato MAIRE in tutto il mondo. Il passo successivo è stato la quotazione in Borsa, fatta a novembre 2007. “Non avevo mai fatto una quotazione in Borsa. Leggevo i giornali e vedevo le aziende quotate ma non sapevo come una società normale private potesse arrivare fin là”. Oggi, il Gruppo è quotato alla Borsa di Milano e vale circa 3 miliardi di euro. Opera in 50 Paesi e conta circa 9.800 collaboratori e collaboratrici.
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