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Ritorna a vedere il mondo con l’intervento di femtocataratta approfondimenti

La cataratta rappresenta la prima causa al mondo di cecità reversibile. Colpisce il 90% dei soggetti ultrasessantenni, il cui cristallino, a causa dell’età, dell’esposizione ai raggi ultravioletti e di altri fattori ambientali e genetici, perde la sua trasparenza e diventa opaco; il soggetto sperimenta quindi alcuni disturbi visivi, che rappresentano i sintomi della cataratta, e cambia frequentemente occhiali senza però trarne sollievo. La visione progressivamente ed irreversibilmente peggiora, fino a diventare annebbiata e sfocata. L’unica soluzione per tornare a vedere come prima è l’intervento per la rimozione della cataratta, la cui ultima e recente innovazione tecnologica è la femtocataratta, ovvero la rimozione della cataratta con il laser a femtosecondi.

La femtocataratta rappresenta una delle ultime innovazioni chirurgiche in oculistica, in quanto rappresenta un intervento rapido, sicuro, preciso e standardizzato, ovvero poco soggetto a variazioni che dipendono dall’operatore. Infatti, la rimozione del cristallino opacizzato avviene sotto guida computerizzata dell’OCT (tomografo a coerenza ottica) tramite il quale il chirurgo ha una chiara visione del minuscolo campo operatorio e può tagliare il cristallino danneggiato senza coinvolgere i tessuti sani circostanti. Il vantaggio della femtocataratta è la minima invasività e l’eliminazione di strumenti invasivi quali bisturi e pinze; il taglio infatti è estremamente preciso, riproducibile e prevedibile, consentendo di evitare errori, effetti collaterali o fallimenti.

Non tutti possono sottoporsi all’intervento di femtocataratta. È l’oculista, durante la visita preliminare, a selezionare i pazienti che possono usufruire di questo innovativo strumento: infatti, circa il 60% dei pazienti arriva al momento della visita con una cataratta estesa, ispessita e molto dura, caratteristiche che sconsigliano il ricorso al femtolaser; solitamente si ricorre alla femtocataratta nei pazienti le cui strutture oculari sono molto fragili, ad esempio in caso di pregresso distacco della retina oppure in pazienti con patologie oculari concomitanti, come il cheratocono, che richiedono un ulteriore utilizzo del laser. I pazienti non idonei alla femtocataratta sono indirizzati al classico e altamente risolutivo intervento di facoemulsificazione, che al posto del laser utilizza una potente sorgente di ultrasuoni per frantumare il cristallino affetto da cataratta.

Come avviene l’intervento di femtocataratta? Dopo l’anestesia locale, si procede con la capsuloressi, ovvero con una piccola incisione (circa 2 mm) nella capsula che contiene il cristallino. La sonda del laser, di dimensioni microscopiche, viene introdotta nell’incisione e procede con il taglio delle porzioni di cristallino interessate dalla cataratta. Le zone da eliminare sono selezionate dall’oculista mediante un computer che elimina la possibilità di errori. Infine, i frammenti di cristallino vengono aspirati da una sonda e si procede con l’innesto della struttura artificiale che sostituisce il cristallino, ovvero la lente artificiale intraoculare (IOL). Esistono numerose tipologie di IOL e la lente scelta per l’intervento è calibrata sulle esigenze del singolo paziente. Il laser, inoltre, può correggere difetti pre-esistenti come l’astigmatismo, l’ipermetropia e la presbiopia, rimodellando la struttura della cornea.

Dopo l’intervento di femtocataratta, il paziente può andare subito a casa e recupera immediatamente la visione (anche se ci può essere bisogno di occhiali). L’intervento consente di recuperare una vista ottima nel 90% dei casi, una percentuale altissima rispetto ad altri interventi oculistici, rendendo il soggetto nuovamente autonomo nella propria vita quotidiana.

Comunicato di Avatar di marketingseomarketingseo | Pubblicato Martedì, 29-Nov-2016 | Categoria: Benessere
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