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Presentazione: "Meditazione e Fotografia" approfondimenti

sabato 28 febbario 2009 ore 18.30 presso VersOriente (vicolo Cellini 17, Roma), ingresso libero Intervengono:Diego Mormorio (autore) e Annarita Curcio (critica fotografica)
La fotografia è diventata per noi una presenza costante: segna le nostre vacanze, le nostre passeggiate, i momenti particolari. È naturale, dunque, che chi s’incammina sulla strada della meditazione possa ricorrere al linguaggio della fotografia, così come consiglia il monaco zen Thich Nhat Hanh quando dice: “I meditanti sanno da sempre di dover usare i loro occhi e il linguaggio del tempo a cui appartengono per esprimere la propria profonda comprensione”.
Sia la tradizione orientale che quella occidentale considerano l’organo della vista la base e l’origine di ogni conoscenza. L’occhio è il centro dell’uomo. Parte da qui Diego Mormorio per riflettere sul rapporto possibile e stimolante tra la pratica della meditazione e l’esercizio del fotografare. Se, come dicono i maestri zen, “meditare è vedere le cose così come sono”, allora l’apparecchio fotografico, potenziamento dell’organo della vista, può penetrare più a fondo nell’apparenza delle cose, fino a diventare un vero occhio meditativo.
Diego Mormorio ripercorre la storia dello sguardo nell’arte, mostra le tracce di una possibile concezione zen del linguaggio fotografico nel lavoro di grandi autori del nostro tempo, fino a suggerire pratiche e tecniche utili a vivere la fotografia come un esercizio mentale e spirituale.
Per gli amanti della fotografia e per chi si interessa di meditazione, questo libro è un viaggio complesso e affascinante all’interno di un possibile e inusuale modo di concepire l’azione del fotografare: “Del resto, non dimentichiamolo, l’obiettivo di chi pratica la fotografia come meditazione è assai più impegnativo del conseguimento di un risultato esclusivamente estetico. È quello di imparare a guardare e di trovare nell’osservazione la più grande scuola di vita, il nostro principale maestro”.

Diego Mormorio è nato a Caracas da genitori siciliani. Si è occupato soprattutto dei rapporti tra la fotografia e la cultura filosofica e letteraria. Da alcuni anni si interessa particolarmente al tema della rappresentazione della bellezza e della natura, con particolare riguardo al paesaggio. Tra i suoi libri ricordiamo “Gli scrittori e la fotografia” (1988), “Storia della fotografia” (1996), “L`isola dei siciliani” (1995), “Vestiti. Lo stile degli italiani in un secolo di fotografie” (1999), “La lunga vacanza del barone Gloeden” (2002), “La regina nuda. Delazioni e congiure nella Roma dell`ultimo Papa Re” (2006), “W Garibaldo. Tre racconti garibaldini” (2007).

Annarita Curcio è laureata in discipline delle arti, musica e spettacolo, (Università di Roma Tre) e ha un Master of Arts in Critica Fotografica (University of Durham, Inghilterra). Ha tenuto corsi teorico-pratici per varie scuole fotografiche. Attualmente collabora con Officine Fotografiche (Roma). Ha pubblicato saggi e interviste per vari siti e riviste.  Recentemente è uscito un suo saggio dal titolo: ’Sadako e il fungo atomico: due icone dell’olocausto di Hiroshima a confronto’, sul trimestrale Quaderni Asiatici, pubblicazione ufficiale del Centro di Cultura Italia Asia di Milano.

Comunicato di Avatar di VersOrienteVersOriente | Pubblicato Martedì, 17-Feb-2009 | Categoria: Fotografia
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