Perché un vino senza solfiti
È davvero possibile produrre un buon vino senza solfiti, considerati, fino a qualche anno, fa indispensabili per l’ossidazione nelle fasi di vinificazione? La domanda potrebbe essere formulata anche in una maniera diversa: è possibile produrre un vino che non faccia male alla nostra salute? Riscontrati i possibili effetti negativi dell’assunzione eccessiva di solfiti, si tende oggi a progettare metodi di vinificazione che limitino di oltre metà la quantità di solfiti presenti nel vino, mantenendo soltanto quelli naturalmente prodotti dalla fermentazione.
I vini senza solfiti ridurrebbero anche in maniera significativa l’ossidazione delle proteine LDL, responsabili dell’insorgenza di malattie cardiovascolari. Al contrario, un eccessiva assunzione di anidride solforosa può provocare danni non indifferenti per il nostro stato di salute. Soprattutto gli asmatici dovrebbero stare attenti ad ingerire una quantità maggiore di quella consigliata: è proprio il sistema respiratorio a poter essere il più compromesso.
Sono sempre di più le aziende che sentono non solo la volontà, ma ancghe la necessità di produrre un vino più sano, senza l’aggiunta di agenti chimici. Tra questi,Tenuta Villa Tavernago (www.tenutavillatavernago.it), azienda che si estende sui colli Piacentini, sta puntando su una produzione di vini in cui l’assenza dei solfiti aggiunti viene compensata dalla produzione di uva di altissima qualità e dal rispetto di norme igieniche ancora più severe. Partendo dalla preservazione delle materie prime è possibile quindi rinunciare agli additivi chimici che potrebbbero mettere a rischio il nostro equilibrio psico-fisico.
Benefici per la salute, e non solo: con la rinuncia degli agenti tossici vuol dire garantire un gusto più naturale, un prodotto figlio della terra in cui è prodotto. Produrre senza additivi è un passo importante per il ritorno a un rapporto armonioso uomo-natura, a un nuovo equilibrio tra artificiale-naturale.Reazioni:
Voto medio
0 VOTI
Iscriviti
