Riflessioni invernali
È iniziata la potatura. Con una buona dose di volontà e … abiti pesanti, di corsa nei filari a sforbiciare tra i tralci: un taglio qua, un taglio là, e via, la prossima annata, la prossima produzione è impostata. Speriamo che il clima ci riserVi una stagione , diciamo almeno buona, senza troppe piogge, non troppo secca, insomma, il sole e l’acqua quando servono. Non mi sembra di avere troppe pretese !!!! Il fatto è che oggi , rispetto al passato, quando piove, non scherza; se inizia , ci sono buone probabilità che continui per giorni e giorni; durante i quali noi abbiamo i nervi a fior di pelle, per frane e smottamenti sempre in agguato. Rispetto al passato siamo molto più attenti alla gestione del suolo, alle lavorazioni dell’interfilare, che ormai si riducono a poca cosa , proprio per scongiurare erosioni e dilavamenti. La pace e la tranquillità di queste giornate invernali, quando ci si trova nei filari, hanno un effetto “terapeutico”, rilassante, ti ricaricano per affrontare al meglio la primavera e l’estate, periodi molto intensi per la nostra professione. Durante l’inverno comunque non mancano i lavori in cantina sui vini nuovi, gli imbottigliamenti da preparare, aspetti commerciali da seguire, e altre mille impegni che dobbiamo portare avanti, sempre, senza sosta, giorno dopo giorno, indifferentemente dalla pagina del calendario che stiamo attraversando. Diciamo pure che lo stress, la monotonia, non la conosciamo, anzi, a volte se un giorno infrasettimanale è festivo , ci organizziamo per fare lavori manuali, e rimandiamo gli appuntamenti burocratici negli uffici al primo giorno feriale lavorativo. E qualche volta , ci organizziamo pure , per “santificare” le feste di questi giorni infrasettimanali, con la famiglia, e devo dire che alla fine, mi sento ricaricato, come dopo una giornata di potatura, con il termos di the caldo al seguito, anzi , meglio , meglio con la famiglia. Ma a volte, di contro, ci lasciamo trasportare dagli impegni di lavoro, dalle scadenze, dalla paura di arrivare tardi … alla ripresa vegetativa, e così sacrifichiamo gli aspetti affettivi, familiari. Sono convinto che se le incombenze burocratiche fossero un po’ più leggere, se ci fosse meno burocrazia, a tutti i livelli, avremmo più tempo per noi, per la famiglia, per andare qualche volta in piscina, rispolverare la collezione di francobolli, rimettere in ordine la bicicletta, e mille altre cose utili allo spirito , e alla fine anche al corpo fisico. Ma noi, ed io in prima persona, non siamo in grado, non siamo capaci di dire basta, andiamo avanti, sacrificando le nostre libertà personali, e intanto il tempo passa, le articolazioni si irrigidiscono, il conto in banca non migliora e ci sembra sempre di non aver fatto abbastanza, di non avere dato del nostro meglio, e tutto quanto in nostro potere per migliorare il nostro lavoro, la nostra azienda. Durante queste giornate invernali, tra i filari, la mano corre veloce tra i tralci, sembra sapere dove tagliare, e allora la nostra mente, sembra riuscire a programmare il futuro, i prossimi impegni, i prossimi lavori e riesce anche a ritagliare qualche mezza giornata settimanale da dedicare alla famiglia, alla ricarica psicologica e fisica. Ecco , questi sono i nostri buoni propositi per l’anno che verrà, per l’anno appena iniziato, e quindi se qualche domenica mattina, al telefono non trovate chi alza la cornetta da questa parte, ricordatevi di questi nostri buoni propositi; …. Oppure se qualcuno Vi risponde , è perché abbiamo impostato dei turni, per far si che al cliente, gli venga sempre offerto un servizio al massimo delle Sue aspettative. Grazie e Buon Anno ancora.
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