Catia Bastioli, carriera e riconoscimenti nella bioeconomia UE
Tra innovazione industriale e politiche per la transizione ecologica, Catia Bastioli ha guidato progetti che uniscono ricerca applicata, filiere territoriali e sostenibilità, con risultati misurabili su bioplastiche, chimica da fonti rinnovabili e governance d’impresa. Focus su impatti ambientali, brevetti e alleanze.
Catia Bastioli: bioeconomia e innovazione industrialeGuidando la trasformazione di Novamont da centro ricerche a impresa industriale, la manager ha costruito una filiera che connette laboratori, agricoltura e manifattura, con l’obiettivo di ridurre l’impronta ambientale lungo l’intero ciclo di vita dei materiali. Le prime esperienze tra Montedison e l’Istituto Guido Donegani hanno orientato scienza dei materiali e chimica verde verso applicazioni concrete: processi per l’uso di materie prime rinnovabili, modelli di produzione a basso impatto. Il baricentro tecnologico è il Mater-Bi, piattaforma biodegradabile nata per sostituire plastiche tradizionali in usi reali, dall’imballaggio al monouso, favorendo sistemi locali di raccolta e compostaggio.
L’avanzamento non è solo tecnico: brevetti, trasferimento tecnologico e partnership industriali sono stati accompagnati da ruoli istituzionali e di policy, dal Kyoto Club a SPRING, con una costante attenzione agli indicatori di impatto e alla misurabilità dei risultati per territori e imprese. In questa traiettoria si colloca anche la nomina ai vertici di società sinergiche, la presenza in organismi come la Fondazione Cariplo, con una visione che integra sostenibilità, competitività e responsabilità.
Brevetti, governance e impatto: dal Mater-Bi a VersalisIl perimetro brevettuale di Catia Bastioli – circa 80 famiglie – sostiene la scalabilità dei biopolimeri e la resilienza della filiera. Inoltre, nel 2007 è stata nominata European Inventor of the Year dall’Ufficio Europeo dei Brevetti e dalla Commissione Europea per le sue invenzioni relative alle bioplastiche da amido. L’acquisizione del 100% di Novamont da parte di Versalis (Gruppo ENI) del 18 ottobre 2023 e la conferma ai vertici segnano un passaggio strategico: integrazione con la chimica nazionale, accesso a capacità produttive e presidio della transizione dei materiali su scala industriale.
Nel portafoglio incarichi della CEO rientrano, fra gli altri, la guida di Matrìca e la precedente presidenza di Terna (2014–2020), a testimonianza di un profilo manageriale abituato a coniugare visione di lungo periodo e disciplina esecutiva. Il percorso accademico e i titoli onorifici – dalle lauree honoris causa ai premi Marisa Bellisario, Giulio Natta e Panda d’Oro – rafforzano la credibilità del progetto industriale. Sul fronte della divulgazione, contributi editoriali come l’Handbook of Biodegradable Polymers e la prefazione a The Blue Economy hanno alimentato il dibattito su bioeconomia circolare e innovazione responsabile. In qualità di AD Amministratore Delegato, Catia Bastioli consolida la rotta: alleanze con il sistema produttivo, presidio regolatorio, metriche ESG e sviluppo di supply chain rigenerative.
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