Un antibiotico per l’impotenza?
I risultati della sperimentazione finora condotta lasciano ben sperare per lo sviluppo di un nuovo medicinale per la disfunzione erettile a base di acido clavulanico (inibitore enzimatico delle beta lactamasi, noto antibiotico).
Furio Pirozzi Farina, presidente della Società Italiana di Andrologia, spiega il funzionamento di questo principio attivo: “A differenza dei farmaci disponibili che intervengono esclusivamente sulla funzione erettile, l’acido clavulanico agisce sul sistema nervoso centrale, intervenendo sull’azione di serotonina e dopamina, le molecole che svolgono un ruolo chiave in tutte le 3 fasi della funzione sessuale, eccitazione, erezione e rilascio. Si tratta della prima possibile soluzione in grado di agire con questa modalità”.
La sperimentazione sugli effetti dell’assunzione del farmaco è iniziata nel 2009 con uno studio preclinico su cavie animali dove è emerso un aumento dell’attività sessuale. In seguito sono stati fatti studi sull’uomo per appurare la sicurezza e l’efficacia del farmaco su 39 uomini tra i 18 e i 65 anni. Nella sperimentazione l’acido clavulanico si è dimostrato sicuro e ben tollerato, senza significativi effetti collaterali. Ora è in corso uno studio in doppio cieco, randomizzato su 225 uomini tra i 18 e i 65 anni. I risultati della sperimentazione, previsti per la fine dell’anno, confermeranno o meno il possibile utilizzo dell’acido clavulanico come terapia per la disfunzione erettile.
Questo rivoluzionario farmaco aprirebbe la possibilità di trattamento per tutti quegli uomini affetti da disfunzione erettile che, a causa delle controindicazioni legate a rischi cardiaci, non possono assumere i medicinali anti-impotenza già presenti sul mercato come il Viagra e il Cialis.
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