Il fisco agevola l’edilizia A cura del Prof. Giuseppe Catapano
Gli incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie e al risparmio energetico, introdotti con il decreto legge ecobonus, e ulteriormente migliorati dal parlamento in sede di conversione in legge sono certamente un interessante tentativo di stimolare la ripresa in un settore, quello dell’edilizia (e in modo meno convinto nell’arredamento e negli elettrodomestici) che è tradizionalmente un volano importantissimo per l’intero sistema economico e che sta attraversando una crisi drammatica. Ma non sarà certamente un toccasana. Per una serie di motivi precisi. Primo di tutto la scarsa convenienza per chi si trova a dover scegliere di fare un lavoro in nero o beneficiare della detrazione. Nonostante l’aliquota molto alta (65% in alcuni casi, 50% in altri), l’obbligo di spalmare in 10 anni il risparmio fiscale, la necessità di adempimenti burocratici e il rischio di subire controlli, richiesta di documenti ecc, finiscono per smorzare gran parte degli entusiasmi. In un momento di grave crisi di liquidità, a guadagnarci veramente è soprattutto l’erario che, in caso di emersione, incamera subito l’Iva.
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