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Farmacovigilanza e costi dei farmaci

Come nasce un farmaco? È vero che i farmaci  brand costano di più? Perché? Risponde Luca Gallelli, Professore di Farmacologia Clinica presso l'Università di Catanzaro.
Un farmaco brand appena immesso sul mercato gode della copertura brevettuale per un certo periodo di tempo e non ha generico. Il costo deriva essenzialmente dal fatto che  per essere immesso in commercio deve sostenere gli elevati costi di sperimentazione e produzione. Al momento della scadenza brevettuale i medicinali equivalenti possono entrare in commercio e per legge dovranno  avere un prezzo inferiore di almeno il 20% rispetto ai medicinali brand di riferimento. Il prezzo più basso viene anche detto prezzo di riferimento ed è il costo a carico del SSN: ogni differenza da questo viene integrata dal paziente e non ha quindi nessun impatto sulla spesa sostenuta dallo Stato. 
Le fasi di sperimentazione del branded e del generico: durata, costi e differenze. 
La sperimentazione dei farmaci branded dura in media 12 anni. In particolare, la sperimentazione pre-clinica ha una durata di 2-3 anni e serve a valutare la tossicità e la farmacocinetica della sostanza; la sperimentazione clinica che consta di 4 fasi ha una durata di 8-10 anni e prevede studi su volontari sani (fase I) e su pazienti (fasi II e III) e serve sia a validare i dati ottenuti durante la sperimentazione pre-clinica, sia a valutare l’efficacia del farmaco e quindi il rapporto rischio/beneficio rispetto ad un altro farmaco o rispetto al placebo.Tali fasi di studio hanno un costo abbastanza alto che va da 1 milione di dollari fino a 600 milioni di dollari investimenti che possono anche non terminare con la messa in commercio del farmaco. Se il farmaco risulta efficace e sicuro allora si richiede la possibilità di commercializzarlo agli enti preposti. Ma non finisce qua: successivamente, durante la messa in commercio e quindi durante l’utilizzo del farmaco nella popolazione, inizia la fase 4 di sperimentazione che ha una durata inziale di 5 anni in cui i farmaci sono sottoposti ad una valutazione intensiva volta a validare i dati di sicurezza del farmaco nella popolazione intera.Naturalmente bisogna sottolineare che la somma investita ed il tempo speso nello studio possono da una parte portare ad alti profitti ma dall’altra potrebbe condurre ad un fallimento se la molecola non riuscisse ad avere nella popolazione generale l’efficacia presunta o se, ancor di più, si correlasse a sviluppo di effetti avversi gravi responsabili del ritiro del farmaco dal commercio.Al contrario, la messa in commercio dei farmaci generici non prevede alcuna fase di sperimentazione preclinica o clinica dal momento che sono noti gli effetti del principio attivo, per cui l’azienda produttrice del generico dovrà presentare un dossier tecnico semplificato che dovrà contenere:

  • dati di sicurezza: nel dossier si dovranno discutere sinteticamente, i risultati degli studi pubblicati sulle varie prove a suo tempo condotte per il medicinale di riferimento.
  • dati di efficacia: si dovranno presentare i dati di bioequivalenza con il farmaco brand di riferimento. Tale bioequivalenza potrà essere documentata mediante studi in vitro (test di dissoluzione per le formulazioni a rilascio immediato o parenterali) o in vivo. Lo studio in vivo verrà effettuato su volontari sani di età compresa tra i 18 ed i 55 anni che suddivisi in due gruppi da 12 saranno sottoposti ad uno studio in doppio cieco (in cui né loro né lo sperimentatore sono a conoscenza del trattamento brand o generico), cross over (i due gruppi si incrociano: chi prima faceva il farmaco brand poi farà il farmaco generico e viceversa) in unica somministrazione al fine di valutare la biodisponibilità delle formulazioni.
I risultati ottenuti daranno i valori di bioequivalenza e le formulazioni saranno bioequivalenti se i valori saranno compresi nell’intervallo di ±20%.Da ciò si comprende come il prezzo del generico sia inferiore rispetto alla formulazione branded dal momento che l’Azienda produttrice di generici non deve effettuare investimenti nella ricerca (il principio attivo è noto) e non deve condurre studi preclinici e clinici.

Comunicato di Avatar di Punto Informativo FarmacoPunto Informativo Farmaco | Pubblicato Martedì, 27-Mag-2014 | Categoria: Notizie
Tags: branding
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