I consorzi di garanzia collettiva
I consorzi di garanzia collettiva rivestono un ruolo fondamentale nel facilitare l’accesso al credito bancario alle piccole e medie imprese, e quindi anche alle imprese mutualistiche di finanziamenti aziende in Abruzzo.
I consorzi sono società cooperative che svolgono la loro attività nell’interesse dei soci; sebbene le loro procedure operative, almeno per la parte relativa all’analisi delle richieste di garanzia, assomiglino sostanzialmente ad un’istruttoria bancaria, va tenuto presente che la loro posizione è “dalla parte delle imprese e degli imprenditori”.
Pur nell’intento di realizzare una sana e prudente gestione aziendale e di mitigare, per quanto possibile, il rischio che si assumono per conto delle imprese associate, questi intermediari specializzati rappresentano un importante riferimento per le molteplici, costanti esigenze di finanziamenti aziende in Abruzzo, in tutte le fasi del loro percorso aziendale.
I Confidi, a ragione, si ritengono un partner specializzato a sostegno dell’impresa anche nel dialogo quotidiano con la banca e come tale le cooperative lo dovrebbero considerare, interpellandolo ed opportunamente informandolo che non si limiti ad un intervento garante quando l’impresa si trova in difficoltà, la gestione precipita e la banca impone un rafforzamento delle garanzie, pena la revoca dell’affidamento. A questo proposito va ricordato che il consorzio di garanzia collettiva è aperto alla realizzazione di accordi con le diverse istituzioni economiche e aiuti di finanziamenti aziende in Abruzzo con l’accesso al credito delle imprese associate. Tuttavia, anche in assenza di uno specifico accordo che regoli i rapporti tra Confidi ed i Fondi mutualistici, l’impresa cooperativa potrebbe valutare l’opportunità di soddisfare un determinato fabbisogno di capitale di terzi attraverso l’intervento combinato del Fondo mutualistico e di Confidi. Il primo consentirebbe una copertura diretta di una parte del fabbisogno finanziario mediante l’erogazione di un prestito infruttifero o di un prestito partecipativo.
Il secondo agevolerebbe l’ottenimento di un prestito bancario destinato a coprire il fabbisogno residuo.
In questo modo, la cooperativa ottimizzerebbe il mix tra gratuità del prestito concesso dal Fondo mutualistico e bassa onerosità del finanziamento garantito da Confidi, per effetto dei tassi convenzionati in essere, della contribuzione provinciale attivata, della negoziazione ad hoc dell’intervento in garanzia, della assistenza nella scelta della forma tecnica idonea e del minor aggravio in ordine alle garanzie accessorie.
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