Auto usate consigli per gli acquisti: Due Peugeot che ringhiano a confronto
La casa costruttrice francese del leone detiene nel suo corollario due produzioni che appaiono diverse che in realtà hanno un’unica anima, una adatta alle strade comuni e l’altra invece più propensa alla corsa in pista, che oggi si possono vedere presso gli stock delle Concessionarie di auto usate specializzate in questa tipologia di quattro ruote .
Parliamo della Peugeot RCZ nella sua versione R stradale da 270 cavalli e in quella da corsa R Cup da 250 CV, si proprio così, quella da corsa è meno potente, perchè Semplice: il motore di quest’ultima è stato sviluppato sulla base della RCZ 1.6 THP da 200 cavalli, con la preparazione della Peugeot Sport che l’ha portata, appunto, a quota 250.
Poi, come si può intuire, le armi di un’auto da gara stanno pure altrove: assetto, gommatura, cambio, senza dimenticare l’aerodinamica. Insomma, è proprio sotto lo stesso vestito che queste due Pauto cambiano, con la R stradale che va veramente forte anche in pista ma deve calare la sua potenza per tenersi alla portata delle norme del codice della strada.
Sulla RCZ R Cup, invece, i compromessi diventano accademia e, come limite supremo, c’è, più che altro, un regolamento.
L’automobile, poi, deve resistere almeno lo spazio di una gara della categoria Super production, su per giù una cinquantina di minuti non privi di “sportellate” con altri modelli. E, su strada, circola solo trasportata dal carrello.
Senza dubbio due autovetture diverse che si differenziano anche sotto l’aspetto fisico della carrozzeria stessa, infatti quella di serie si fa guardare, per le sue forme originali e muscolose, e per i dettagli: come i cerchi di lega specifici da 19˝, che montano pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2, omologati per la strada.
Poi c’è l’alettone posteriore fisso e il tetto di carbonio satinato. Vistosa e seducente invece la variante da corsa, nella classica livrea Peugeot e un numero di gara – il 27 – famoso tra gli appassionati perché utilizzato tanti anni fa dal pilota Gilles Villeneuve. Diverso è l’abitacolo della stradale che è elegante e raffinato con i rivestimenti in pelle e Alcantara oltre che una strumentazione sportiva e digitale con la pedaliera quasi da racing.
Sulla RCZ R Cup si entra solo per divertirsi e mettersi alla prova. C’è un solo “scorrevole” dalla parte del pilota, niente rivestimenti, plancia ridotta all’osso. Le cinture di sicurezza sono racing a sei punti e per allacciarle bisogna farsi aiutare. In pratica, davanti, hai soltanto il volante, con i bellissimi e alti paddle e, in posizione molto ravvicinata, il display digitale della Magneti Marelli.
Una volta provate in pista tutte e due le francesi offrono delle sensazioni uniche con tantissimi pregi che riguardano davvero tantissimi aspetti, come il cambio o i freni. Insomma, a dividere questi due gioiellini ci sono circa sei secondi al giro in una qualunque pista. Con la versione da gara che ha realizzato in pratica lo stesso tempo di una Ferrari 458 Italia.
Mentre la “stradale” è stata di poco più lenta di una BMW M3 del 2010, e soprattutto, tutte e due hanno la dote di essere guidabili senza mai risultare troppo impegnative, oraprova a cercarle presso i Rivenditori di auto usate.
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