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Kata itotsu sannen approfondimenti

Cosi recita un antico adagio in voga nelle arti tradizionali giapponesi. Il Maestro avrebbe potuto insegnare un kata( forma rituale tradizionale) ogni tre anni e solamente all’allievo migliore. Col passare del tempo le strategie d’insegnamento si sono evolute e anche se le antinomie del Rousseau sono vive come ai tempi dell’Emilio, i nostri figli hanno la possibilità di imparare come parlare con i coetanei che vivono dall’altra parte del continente e perché no … un kata ogni tre mesi! In Fijlkam per conquistare la cintura marrone occorrono due anni e la valutazione dei progressi didattici spetta all’insegnante titolare. Tenuto conto delle mezze cinture e diavolerie varie ai ns. ragazzi deve essere data la base per affrontare in maniera costruttiva la scelta dell’agonismo e in alternativa affrontare l’esame per raggiungere la meta che ogni praticante sogna sin dall’ingresso nel dojo:la cintura nera di karate. E qui casca l’asino … perché oggi ci sono cinture nere di kata e cinture nere di kumite: una cosa strana! Capisco la specializzazione dell’atleta di alto profilo ma che in alcuni dojo non si faccia proprio kumite ed in altri non si pratichi la vera essenza delle arti marziali che è costituita dai Kata è davvero paradossale. Parlando con alcuni appassionati  durante le fasi di qualificazione ai Campionati Italiani Juniores e Seniores di kata tenutesi a Ponticelli lo scorso 07 Marzo, mi sono accorto che diversi di loro oltre a non conoscere le tecniche di alcuni kata di stile diverso dal proprio, non sapevano neanche le movenze delle forme  proprie dell’area d’appartenenza (e a questo punto mi chiedo se sapessero di quale ryu fanno parte …). Qui rischiamo grosso: a furia di rincorrere le olimpiadi stiamo perdendo la nostra identità?  Qualche tecnico  agli aggiornamenti obbligatori  si distrae un po’ troppo oppure i programmi non rispecchiano la domanda formativa che presuppone un’analisi dei bisogni? La domanda nasce spontanea e al di là delle nascenti e sedicenti federazioni depositarie del karate vero ed autentico … non dobbiamo lasciare che da noi il solo aspetto sportivo venga presentato come caratterizzante il karate che è fatto di kumite,kata, kion, bunkai,shitei,shorei e tanto altro vi direi!. Meno male che ogni tanto ci sono iniziative che coniugano la particolarità delle discipline di combattimento tutelate dalla Fijlkam con il moderno approccio bio-medico, come quella tenutasi a Parma lo scorso Febbraio avente titolo  “Movimento, Sport e Apprendimento Scolastico: le attività propedeutiche a Judo, Lotta e Karate come mezzo per lo sviluppo globale della personalità dell’Alunno”. Se è vero che il Medium è il messaggio(Mc Luhan) le forme tradizionali sono un ottimo veicolo di esercizio fisico, mentale e di propaganda. Esse contengono un eredità storico-culturale ed un sapere consolidato adatto a tutte le fasce di praticanti e sono caratterizzate da una progressione didattica che ne consente un utilizzo flessibile. Il prossimo appuntamento con il binomio scienza-karate è il Workshop  “Mente e movimento tra Neuroscienze e Psico-pedagogia” Prospettive per lo Sport e  la Scuola cui farà seguito lo STAGE TECNICO: “I giovani, il Karate e l’alta specializzazione”Aggiornamento sulle conoscenze attuali delle metodologie di allenamento-Parametri tecnico-tattici: individuazione, valutazione e sviluppo che si terranno all’Holiday  Inn di Castelvolturno(Ce) il 17 e 18 Aprile prossimi organizzati da Lucio Maurino e dallo staff della SportivArt. Una maggiore incisività da parte di tutti noi nel presentare i benefici che presenta la pratica sportiva in generale e il karate in particolare in una società contraddistinta dall’ipocinesi e una buona  padronanza della comunicazione e delle conoscenze scientifiche  possono aumentare la visibilità dell’arte che amiamo e perché no aumentare il numero dei  clienti . Del resto il kata della cassa deve sempre funzionare se no facciamo la fine di qualche grande maestro di bocca che parla parla ma ha chiuso la palestra! Il kata della modernità che esige una formazione continua in una società multietnica e ipertecnologica, ci impone di lavorare di più su noi stessi. Per le classifiche particolari non dimenticate di consultare il sito regionale,finali ad Urbino il 27.28/ p. v.

Comunicato di Avatar di gendolavignagendolavigna | Pubblicato Giovedì, 11-Mar-2010 | Categoria: Sport
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