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L’emergenza rumore, come affrontarla approfondimenti

Chiunque sia abituato a vivere in città tende a dare il rumore per scontato, tant’è che è classico il senso di spaesamento che coglie quando ci si trova a passare una serata in campagna o in un piccolo centro e ad avere intorno finalmente un po’ di vero silenzio. Il rumore è una delle costanti della vita moderna, tra automobili, musica, urla, clacson, telefoni, trapani e chi più ne ha più ne metta.

Il silenzio a volte non ci ricordiamo nemmeno più cosa sia. È un qualcosa da temere, come il silenzio imbarazzato di due persone che non sanno cosa dirsi. Eppure a volte il silenzio è d’ora. Si dice anche che quando due persone riescono a stare insieme anche senza parlare, quella sia la vera amicizia. Niente discorsi inutili, niente rumori che confondano il pensiero.
Ma questo non è certo il problema più grave. Prima di tutto perché l’abitudine al rumore è solo parziale, in effetti il corpo continua a percepirlo e - a lungo andare - la cosa non è priva di conseguenze.

In Europa si stima che circa il 25% della popolazione sia quotidianamente esposta a rumori così elevati da essere un serio pericolo per la salute. Studi recenti dimostrano che il rumore è oggi una delle principali cause del peggioramento della qualità della vita nei centri abitati, in particolar modo nelle grandi città. Sia al lavoro che a casa, siamo bombardati in continuazione, sarebbe quindi meglio come minimo adottare dei filtri trattamento aria come prima barriera contro il rumore.

Il problema in molti casi però si aggrava perché molti giovani soffrono di perdite dell’udito ma non se ne rendono conto e soprattutto non si rendono conto dei pericoli a cui si espongono sul posto di lavoro quando non si indossano i paraorecchie o non sono utilizzate per esempio delle cabine silenti, in discoteca, se si ascolta musica con la cuffia ad alto volume, nel traffico, in metropolitana, sui mezzi pubblici, nelle piazze.

Pochi i luoghi che dall’inquinamento acustico sono immuni. Oggi questo problema presenta il conto in termini d’insonnia, palpitazioni, depressione, sensazione d’insicurezza, mancanza di concentrazione, elevato livello di stress, incapacità di restare in silenzio, disturbi del sonno, disturbi della memoria, irascibilità, fretta. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità inizia a considerare il rumore urbano una delle cause d’ipertensione e tra le cause d’infarto.

Un problema quindi da non prendere certo sottogamba, né al lavoro né a casa. Una delle migliori soluzioni sarebbe insonorizzare pareti, questo ha una duplice funzione. La prima è di tenere al di fuori delle mura domestiche i rumori molesti e quindi di evitare le contaminazioni almeno quando si è dentro casa o in ufficio. La seconda è di non far uscire il rumore all’esterno, in presenza di lavorazioni particolarmente rumorose o di televisori o radio col volume al massimo. In questo modo non saremmo danneggiati dai rumori altrui o comunque non danneggeremmo gli altri coi nostri rumori.

È importante preservare le nostre orecchie e i nostri cervelli da questa pericolosa, anche se spesso sottovalutata, causa di inquinamento. Ma è altrettanto importante evitare che anche gli altri subiscano questi gravi danni fisici e mentali!

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl - Ottimizzazione internet

Comunicato di Avatar di martinappmartinapp | Pubblicato Lunedì, 16-Mar-2009 | Categoria: Tecnologia
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