La nuova normativa ATEX
In molti settori, dal petrolchimico, all’estrattivo, all’alimentare, si effettuano svariate operazioni con sostanze infiammabili (quali produzione, trasporto, trasformazione ecc.), inoltre vengono prodotti gas, vapori e nebbie che, a contatto con l’ossigeno presente nell’aria, possono originare una atmosfera esplosiva. Se questa atmosfera viene innescata, l’esplosione che ne deriva può provocare gravi danni a cose, persone e all’ambiente.
Con il libero mercato europeo si è sentita fortemente l’esigenza di passare dalle norme nazionali a norme europee armonizzate, uguali per tutti i membri della comunità europea.
All’interno di questo processo legislativo, durato anni ed in costante evoluzione, ha trovato collocazione la Direttiva 94/9/CE, nota come “ATEX 95” o più semplicemente come la prima Direttiva “ATEX”.
Sabato 29 marzo 2014 è stata pubblicata la nuova direttiva 2014/34/UE; con la quale vi è stato un ulteriore passo avanti: essa è il risultato dell’allineamento e della armonizzazione della direttiva ATEX precedente (94/9/CE) con le legislazioni degli Stati Membri relativamente ai materiali e ai sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive.
Essendo il risultato di un allineamento, le principali variazioni della nuova direttiva 2014/34/UE rispetto alla precedente direttiva 94/9/CE sono piuttosto limitate, e non riguardano le caratteristiche più rilevanti dell’atto che rimane lo stesso: procedure di scopo, requisiti essenziali di salute e sicurezza, categorizzazione e valutazione della conformità.
Tale direttiva è stata recepita in Italia dal Decreto Legislativo 19 maggio 2016 , n. 85: Attuazione della direttiva 2014/34/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.
Come anticipato all’inizio, molte industrie, quali: chimica, petrolchimica, farmaceutica, petrolifera, estrattiva, alimentare, dei biocarburanti e persino nel settore delle acque reflue, hanno requisiti specifici per il funzionamento delle loro apparecchiature elettriche e per la loro sicurezza. La seconda generazione di riscaldatori e termostati STEGO per atmosfere esplosive e altri ambienti pericolosi garantisce protezione contro il freddo, previene gli sbalzi di temperatura indesiderati e la formazione di condensa nei quadri di controllo e negli armadi elettrici.
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