Ristoranti
"Flambare è bello, crea atmosfera e rende unici alcuni piatti, per questo ci stiamo impegnando a rilanciare l'arte del flambè, usando possibilmente prodotti italiani come la grappa". Lo dichiara Raffaello Speri, presidente dell'Associazione maitres italiani ristoranti alberghi, nell'annunciare che l'Italia ospiterà il campionato mondiale del flambè a Grado e Trieste nell'ottobre 2010."E' un orgoglio cimentarsi nel flambè - commenta Speri - Qualcuno di noi lo usa tutte le sere, soprattutto nei ristoranti alla moda di Lugano, Porto Cervo e Porto Rotondo. Per flambare, accanto al tradizionale grand marnier o brandy, stiamo usando molto anche la grappa, per valorizzare il prodotto italiano". "La nostra professione si sta rivalutando - commenta Speri - perché si è capito che nei ristoranti e alberghi non basta mangiare bene, devi anche offrire accoglienza e professionalità."La professionalità del maitre - aggiunge Speri - viene dimostrata attraverso un sapiente uso delle clips, dall'abilità nel sezionare la frutta, nella deliscatura del pesce, nel trancio delle carni, e soprattutto nella lavorazione al flambè, che ne è il coronamento, ed è quello che un cliente da lui si aspetta di vedere". "Facciamo fatica a tenere dietro alla richieste di maitres - prosegue Speri -, c'é una crescita di domanda e fortunatamente anche le professionalità crescono, ogni anno si formano circa 300 nuovi maitres. Stanno aumentando le donne interessate a svolgere questa professione. Vent' anni fa si contavano sulle dita, ora sono circa trecento"."I maitres italiani hanno sicuramente una marcia in più - conclude Speri - si deve al naturale senso di accoglienza e ospitalità che è nel dna degli italiani e al fatto che i nostri professionisti seguono una formazione rigorosa. Ora ci stiamo battendo per avere un albo che inquadri la nostra professione".
Reazioni:
Voto medio
2.00
1 VOTO
Iscriviti
